Si entra da via Montegani (5 minuti a piedi da fermata M2 Abbiategrasso o tram 3 fermata Montegani-Palmieri), ma non possiamo dirvi il numero civico…perché semplicemente non esiste.
Avete capito bene: non solo non c’è la targhetta del civico, non cè proprio il civico! Un po’ come a Tokyo, servono dei riferimenti “di prossimità” per indicarvi quindi dove ci troviamo (Se non sapete di cosa stiamo parlando vi consigliamo la lettura de “L’impero dei segni” di Roland Barthes, capitolo “Senza indirizzi” ).
Ecco: il SerpicaLab di Stadera si trova nel tratto di via Montegani fra le vie traverse Palmieri e Barrili, di fronte ai giardinetti accanto alla Scuola di via Palmieri. Ora dovreste trovarci facilmente.
Entrate da un cancelletto grigio fra due palazzi del complesso di case popolari detto Le quattro corti. Oltre un piccolo passaggio, troverete un pergolato col glicine e panchine per la sosta.
Li’ a fianco sulla destra, nell’ex lavatoio comune ristrutturato, ha trovato casa Serpica Naro.
Sono dunque queste le fantomatiche case popolari di via Palmieri e via Barrili? Sì, proprio loro.
Entrando vi renderete subito conto che qui l’abitare è molto diversi dallo stereotipo presente nell’immaginario collettivo del quartiere “Stadera“, noto in passato perlopiù per fatti di cronaca collegati agli ambienti della mala.
Un po’ le cose stanno effettivamente cambiando, un po’ gli stereotipi sono duri a morire.
Le 4corti di Stadera sono assieme un progetto di recupero residenziale e di inclusione sociale, gestito molto bene, per quanto abbiamo potuto vedere, dalle due cooperative Dar=Casa e NoiCoop, ideatrici del Contest Stadera, bando di assegnazione dello “Spazio B” che Serpica ha vinto nel giugno scorso.
Scarica qui il progetto in pdf col quale abbiamo vinto il Contest.
Il SerpicaLab/Stadera si propone ora di essere un nodo di quella rete di realtà che operano, in quartiere e nella città, attorno ai valori della condivisione e dello scambio interculturale come ricchezza personale e collettiva. Un punto fucsia allo Stadera.